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Gestione sostenibile delle acque in Val di Cornia, la Scuola Superiore Sant'Anna partecipa al progetto

Data pubblicazione: 13.10.2015
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Si chiama “Rewat”, il progetto che per quattro anni vedrà impegnati il Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (capofila), Scuola Superiore Sant'Anna, Asa, Regione Toscana, e i Comuni di Campiglia, Piombino e Suvereto, in azioni ed esperimenti finalizzati alla gestione sostenibile delle acque nella bassa Val di Cornia. Il progetto ha un budget di oltre 2.250.000 euro, e ha ottenuto il finanziamento della Commissione europea (all’interno del programma Life) di circa 1.300.000 euro (il 60%).

Il sistema idrogeologico costituito dal basso corso del fiume Cornia e dagli acquiferi presenti nella relativa pianura alluvionale sono caratterizzati da una condizione di forte disequilibrio quantitativo. Cosa che comporta gravi conseguenze per la tutela qualitativa delle relative risorse idriche (ingressione salina) e degli ecosistemi terrestri connessi (in particolare per le aree umide retro-costiere), nonché una significativa minaccia per gli usi idrici in campo civile (di terraferma e insulari), agricolo e produttivo. Il progetto si prefigge di implementare una serie di azioni dimostrative per la gestione sostenibile delle risorse idriche, di tipo strutturale (interventi pilota) e non strutturale (azioni di sensibilizzazione e formazione), che, accompagnate da approfondimenti conoscitivi preliminari e da un programma di monitoraggio, andranno a costituire la base per un percorso di governance (contratto di bacino) finalizzato alla condivisione partecipata di una strategia di medio/lungo periodo per la gestione sostenibile delle acque.

L'innovazione del progetto consiste nell'utilizzo integrato di tecniche e strumenti provenienti da mondi diversi che di solito ragionano in modo settoriale. "Tutti gli attori che lavorano alla gestione dell’acqua – ha detto in conferenza stampa Rudy Rossetto, della Scuola Superiore Sant’Anna – vengono messi attorno a un tavolo per concordare una strategia condivisa da attuare dalla fine del programma per i prossimi 5 anni. Il finanziamento europeo riconosce non solo l’idea innovativa, ma anche la capacità di questo consorzio di proporre nuove soluzioni per uno sviluppo socio-economico sostenibile". "Importante – ha detto il consigliere regionale Gianni Anselmi – è il coinvolgimento istituzionale che fa perno sul Consorzio. Merito di questo progetto è toccare tutti i tasti di quella che è una politica possibile di corretta gestione della risorsa". "Un progetto questo – ha aggiunto l’assessore Vito Bartalesi – di rilevanza strategica, con cui tutti insieme vogliamo aggredire il fenomeno della criticità idrica e arrivare a una situazione di tranquillità sia per la disponibilità che per la qualità di acqua". "Il finanziamento europeo testimonia la validità del progetto – ha sottolineato l’assessore suveretana Jessica Pasquini -. Possiamo verificare azioni e modalità che possono diventare buone pratiche. Sono contenta ci sia anche Asa, tutti insieme possiamo trovare soluzioni sul lungo termine". "Questo modo di operare è l’unico possibile – ha detto l’assessore di Piombino Claudio Capuano -. Fare squadra, condividere progetti e chiedere finanziamenti è una cosa da ricercare in ogni tipo di intervento". "Noi ci siamo – ha ribadito il presidente Asa Fabio Del Nista -. Se c’è un’area coperta dal servizio Asa che non è stata mai trascurata, grazie alle sollecitazioni degli amministratori locali, è questa. Gli investimenti che abbiamo fatto parlano da soli. Questo è l’ultimo intervento, un intervento di forte qualità e di squadra". "Ottenere un finanziamento Life non è semplice – ha dichiarato il presidente del consorzio di bonifica Giancarlo Vallesi – ed è soltanto grazie al contributo scientifico della Scuola Superiore Sant'Anna, del supporto tecnico di Asa".